Giardinetti water in pieno centro,
fa i suoi bisogni nel Sile e se ne va

Giovedì 8 Ottobre 2015 di Paolo Calia
Giardinetti water in pieno centro, fa i suoi bisogni nel Sile e se ne va
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TREVISO - Camicia blu, jeans, all'apparenza un uomo di mezza età con i capelli brizzolati.

Una persona qualunque beccata però a compiere un atto a dir poco disgustoso: defecare, in pieno giorno, nei giardinetti di Sant'Andrea. E davanti a tutti. Per farlo ha scelto un posto defilato, distante dal passaggio delle auto in via Toniolo. Si è messo infatti a ridosso del Sile, proprio nel bel mezzo del piccolo belvedere che interrompe l'elegante balaustra in marmo.

Dovrebbe essere un angolo con un suo romanticismo, praticamente sopra l'acqua che scorre placida. Incantesimo sfregiato irrimediabilmente da chi invece ha deciso di trasformarlo in gabinetto pubblico. L'angolo prescelto è sicuramente nascosto rispetto alla strada, ma visibilissimo per chi percorre il marciapiede lungo Riviera Margherita.

Da lì la scena è stata seguita minuto per minuto da un passante che, vinta la repulsione di vedere un uomo maturo defecare e poi ripulirsi con un foglio di giornale, lo ha ripreso con più scatti del proprio telefonino. Foto poi spedite alla redazione di Antenna Tre Nordest corredate con relative proteste per lo scempio e il degrado in cui la zona starebbe sprofondando. Non bastassero infatti gli eccessi dovuti all'alcol e i piccoli episodi di spaccio nei giardinetti, adesso arriva anche l'inciviltà. E davanti a simili atti anche telecamere, controlli e ordinanze sempre più restrittive possono davvero poco: la maleducazione vince sempre.

«Non possiamo accettare nulla di tutto questo, i trevigiani hanno ragione a lamentarsi nel vedere scene di questo genere -commenta un vicesindaco Roberto Grigoletto molto irritato- ci sarà tolleranza zero. C'è bisogno di aumentare i passaggi e i controlli anche con l'ausilio delle altre forze dell'ordine. E questo dovrà riguardare sicuramente i giardinetti di Sant'Andrea ma anche altre zone della città. Non possiamo infatti tollerare che i problemi semplicemente si spostino in un'altra zona del centro. Quello che vogliamo, e che già stiamo facendo con la polizia locale, sono presidi mobili».

Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 14:49

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