Comitato di sostenibilità in Benetton
Ecologia e reputazione nel bilancio

Lunedì 20 Aprile 2015
Villa Minelli, quartier generale di Benetton
TREVISO - Negli anni ha squarciato il velo su temi sociali delicati, promuovendo campagna sull'integrazione razziale, l'aids, le discriminazioni religiose. Ora Benetton si dota di un "Comitato di sostenibilità", col compito di definire e presiedere l'attuazione della strategia "di sostenibilità dell'azienda". Presieduto da Chiara Mio, docente di economia a Ca' Foscari, il nuovo soggetto è stato presentato oggi a Ponzano, presente l'ad di Benetton, Marco Airoldi.



L'iniziativa giunge a pochi giorni dalla definizione del risarcimento complessivo di 1,6 milioni di dollari che la società - aderendo al fondo multi-stakeholder "Donors Trust" - ha pagato ai familiari delle vittime del Rana Plaza, la fabbrica crollata due anni fa in Bangladesh, dove operavano società collegate a 29 marchi di abbigliamento, tra i quali Benetton. Il Comitato avrà tra i suoi compiti quello di produrre un "bilancio integrato" in cui, oltre agli aspetti finanziari, siano posti in rilievo i capitali «umano, naturale, relazionale e reputazionale» dell'azienda. Dovrà in sostanza comunicare all'esterno le componenti di sostenibilità introdotte da Benetton nella filiera produttiva, nell'ambiente e nei prodotti, con attenzione particolare alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e dell'impiego di acqua e alla promozione di adeguate retribuzioni e condizioni di vita per i lavoratori delle sedi produttive di ciascun paese in cui vi sia un indotto industriale riferibile al gruppo.



«Diventiamo attivatori di processi - hanno aggiunto Mio e Airoldi - e andremo a dialogare con chi fa le regole per suscitare delle reazioni cercando di innescare un'onda.
Bisogna ovviamente essere prudenti - hanno concluso - ma non è possibile derogare da queste responsabilità».
Ultimo aggiornamento: 21 Aprile, 11:10

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci