Veneto Banca, altro stop
per la vendita della Bim

Venerdì 27 Novembre 2015
Veneto Banca, altro stop per la vendita della Bim
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Veneto Banca pare non riuscire a mettere la parola fine alla vicenda della vendita di Bim.
Per la seconda volta, l'affare salta quando sembra ad un passo dalla conclusione: l'acquirente designato, la svizzera Bsi, infatti, ha comunicato di rinunciare all'esclusiva e di sospendere, per il momento, le trattative per rilevare il 51,4% della boutique finanziaria torinese, detenuto dal gruppo montebellunese.
È stato lo stesso istituto trevigiano, «alla luce degli eventi», a rendere noto ieri di aver ricevuto da Bsi «indicazioni sull'impossibilità, allo stato, di definire tempistiche certe per la prosecuzione delle discussioni per la possibile operazione relativa a Banca Intermobiliare». La banca di Lugano godeva, dal 23 ottobre scorso, di un accordo di esclusiva per compiere la valutazione di prassi sulla società da acquisire: alla scadenza delle prime tre settimane concesse originariamente, il 13 novembre, il tempo a disposizione era stato prolungato fino a ieri. Veneto Banca, però, ha fatto sapere che Bsi, pur confermando l'interesse strategico per l'operazione, e volendo lasciare aperto il dialogo con l'ex popolare di Montebelluna «non ritiene attualmente di poter richiedere un'ulteriore estensione del periodo di esclusiva». Il cda di Veneto Banca ha dunque disposto di riavviare i contatti anche con altri potenziali acquirenti, sia a livello nazionale che internazionale.
Negli ambienti finanziari internazionali si è subito diffusa l'ipotesi secondo cui, a pesare sulla decisione degli svizzeri, sia stato anche l'arresto, avvenuto ad inizio settimana, nell'ambito dell'indagine sulla corruzione che ha coinvolto la compagnia petrolifera brasiliana Petrobas, di Andre Esteves, amministratore delegato di Btg Pactual, la principale banca d'investimento dell'America Latina, gruppo di cui fa parte anche Bsi.
L'istituto elvetico, ex Banca della Svizzera italiana, secondo indiscrezioni, aveva offerto 280 milioni di euro per il pacchetto di maggioranza di Bim in mano a Veneto Banca, valorizzando complessivamente 400 milioni la società piemontese, specializzata in gestione dei patrimoni e quotata in Borsa. Una cifra inferiore ai 562 milioni proposti dai precedente acquirenti in pectore, la cordata capitanata da Pietro D'Aguì (vicepresidente e storico azionista di Intermobiliare) e composta, tra gli altri, da Carlo De Benedetti e Luca Cordero di Montezemolo. Nel giugno scorso, però, la Bce aveva congelato l'operazione per la mancanza di requisiti di onorabilità di alcuni compratori. Ora, pur per ragioni diverse, Veneto Banca deve di nuovo fare i conti con il mancato introito della cessione.
E dell'argomento, senza dubbio, si discuterà anche oggi, negli «stati generali» delle associazioni dei soci, convocati questa mattina, alle 11, a Dese, nella parrocchia della Natività di Maria del sacerdote anti usura don Enrico Torta. Una riunione a cui, tuttavia, ha annunciato che non parteciperà l'Associazione azionisti di Veneto Banca, presieduta da Giovanni Schiavon.
Ultimo aggiornamento: 28 Novembre, 08:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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