Veneto Banca torna a fare profitti
Multa da 2,7 milioni agli ex vertici

Giovedì 28 Agosto 2014
Francesco Favotto, presidente di Veneto Banca
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TREVISO - Veneto Banca torna all'utile. Messo a segno in un solo mese l'aumento di capitale da 474,3 milioni, l'istituto archivia il primo semestre con un rafforzamento del patrimonio e un utile di 8,39 milioni. Il ritorno al profitto - commenta il presidente Francesco Favotto - «conferma che la banca è una realtà reattiva, capace di affrontare le sfide di un mercato molto incerto». Il 5 agosto scorso si è anche conclusa la procedura di sanzione della Banca d'Italia nei confronti degli ex amministratori, con una multa complessiva di 2 milioni e 774 mila euro. L'accertamento ispettivo era scattato nell'aprile del 2013. La sanzione è pesante, ma Favotto la legge in positivo: «Si chiude un capitolo. I risultati economici del primo semestre e il completamento del piano di rafforzamento patrimoniale, ci consentono di affrontare con sicurezza i prossimi appuntamenti fissati dalla Bce». Infatti Veneto Banca rientra nel novero dei principali istituti creditizi europei che Francoforte monitora direttamente. Proprio sui coefficienti patrimoniali si è concentra l'attenzione del nuovo vertice della banca negli ultimi mesi. Il Cet 1 (Common equity Tier 1) il principale indice che misura la slidità patrimoniale, dopo l'aumento di capitale è salito al 10,46%, ben oltre l'8% chiesto dalla Bce e il Total capital ratio è al 12,7%. Gli indici saranno ulteriormente migliorati dello 0,87% per effetto della cessione del pacchetto di maggioranza di Bim e Ipibi. La partecipazione all'aumento di capitale - fa notare il direttore generale Vincenzo Consoli - ha consentito di allargare la base sociale anche al di fuori del Nordest. «Sono entrati 9.520 nuovi azionisti e oggi il numero complessivo supera gli 88 mila». Per Consoli dunque nonostante l'incertezza di una ripresa annunciata e poi smentita nei fatti, i risultati sono incoraggianti. «Inoltre abbiamo tenuto fede alla nostra vocazione di banca del territorio come dimostra la crescita degli impieghi che a fine giugno hanno superato i 25 miliardi». Crescono ancora le sofferenze che ammontano a 1,42 miliardi. 55 milioni in più rispetto alla fine del 2013. Ma grazie all'aumento di capitale, scende l'incidenza sul patrimonio netto, che passa dal 47,4% del dicembre scorso al 44,8. Segno più per la raccolta diretta aumentata del 6,1%; dai 24 miliardi di fine 2013 ai 25,47 di giugno di quest'anno. Sale del 3,6% anche la raccolta indiretta (da 14,81 miliardi a 15,35). Positivo il margine di intermediazione: 468,6 milioni, più 8% sul giugno dell'anno scorso.

G.C.P.

Ultimo aggiornamento: 21:00
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