VENEZIA - Hanno aperto il portafoglio, hanno pagato di tasca propria quel che c’era da pagare (anche se sulle contestazioni di parecchie spese avrebbero continuato volentieri ad obiettare ritenendole assolutamente legittime), ma almeno hanno chiuso la partita. Fine della storia: dei rendiconti del 2012 dei gruppi consiliari della Regione Veneto finiti all’esame della magistratura non si sentirà più parlare.
Così i consiglieri regionali di Lega, Pdl, Unione Nordest, Italia dei valori hanno chiuso i conti aperti del 2012. Pagando, appunto, di tasca propria. Stiamo parlando di cifre non altissime, dai 2mila agli 8mila euro a testa, relative soprattutto a pranzi e cene di lavoro che per i magistrati contabili erano poco o nulla attinenti con l’attività istituzionale. Ma nelle contestazioni erano finiti anche convegni e spese postali.