Uso folle di disseccanti sotto le viti
di Prosecco: 100 multe in 40 giorni

Lunedì 8 Giugno 2015 di Manuela Collodet
Uso folle di disseccanti sotto le viti di Prosecco: 100 multe in 40 giorni
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TREVISO - Un centinaio di multe in quaranta giorni per l’uso indiscriminato di disseccanti sotto i vigneti. Non c’è pace per la terra del Prosecco. Ancora una volta l’area della Docg e della Doc torna a far parlare di sé per l’abuso della chimica. E questa volta in prima linea non ci sono cittadini esasperati o ambientalisti troppo integralisti. Il giro di vite arriva direttamente dal Corpo Forestale dello Stato che quest’anno non ha potuto non notare l’utilizzo massiccio dei diserbanti. In poco più di un mese gli uomini del comando stazione di Valdobbiadene hanno multato un centinaio di viticoltori.



La stangata maggiore è arrivata alla zona della Docg dove si sono concentrate la maggior parte delle sanzioni. Ma i controlli si sono estesi in tutta l’area della Doc. Vidor, Farra di Soligo, Miane, Susegana. Nessuno si è salvato. E d'altronde la terra parlava: agli inizi della primavera le tristemente famose "strisce gialle" sotto i vigneti erano già lì. Talmente larghe da far luce. E soprattutto rabbia. Perché, l’uso di disseccante come pratica di eliminazione delle piante infestanti, è consentito dal regolamento di polizia rurale adottato dai Comuni dell’area del Prosecco. Ma ci sono delle regole ben precise da rispettare. Innanzitutto è consentito trattare solo 60 centrimetri di larghezza sotto pianta. La Forestale si è trovata di fronte a casi dove le strisce superavano i due metri.



Poi il regolamento disciplina anche il periodo e il metodo di utilizzo. E qui il capitolo che si dovrebbe aprire diventa complicato. Si dovrebbe risalire al tipo di prodotto utilizzato, che a seconda dei casi può essere o meno nocivo per la pianta, si dovrebbe valutare la maturazione della vite, il tempo, il modo. Si dovrebbe forse solo usare un minimo di buon senso. E di questo la Forestale pare averne trovato poco. Le sanzioni non sono grande cosa: 160 euro. Ma quel che conta non è la manciata di euro tolti dalle tasche di chi vive col Prosecco, ma il segnale, chiaro, lanciato dalle forze dell’ordine. Gli abusi non sono più tollerati.



Sono passati anni dalle prime denunce per l’uso folle di disseccanti, diserbanti, fitofarmaci nei vigneti. E si sono alzate forti le proteste dei cittadini e degli ambientalisti. Alla loro voce si è unita via via quelle dei sindaci più lungimiranti che hanno scelto di difendere quell’angolo di paradiso racchiuso tra i colli di Valdobbiadene e Conegliano. La politica ha raccolto l’appello. Ora c’è un regolamento che ha saputo contemperare gli interessi di chi in quelle terre vive e di chi con quelle terre guadagna. L’elicottero, che anaffiava fitofarmaci dal cielo, è stato mandato in pensione. Silenzioso e forte ha iniziato a soffiare un atteso vento di cambiamento. Che ha fatto emergere cantine di eccellenza, dove protagonista non è solo il Prosecco, ma il territorio che dona il vino con le bollicine dorate. Si è tornati, o si è scoperta, l’importanza del "terroir" per dirla coi fratelli d’Oltrealpe.

Tutto questo è Prosecco. Quelle strisce gialle, invece, sono un pugno in faccia al nuovo corso. Danneggiano tutti. Chi pensa di abbattere costi e fatiche diserbando senza criterio e non si accorge che sta distruggendo l’unica cosa che fa da volano al suo vino: il paesaggio. E chi invece ha scelto di allearsi con questa terra e portarne in bottiglia i suoi sapori.
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