Pietra tombale sull'ospedale
Arriva lo stop ai finanziamenti

Lunedì 22 Settembre 2014 di Alda Vanzan
Pietra tombale sull'ospedale Arriva lo stop ai finanziamenti
1
PADOVA - Si può dire la stessa cosa in tanti modi, usando un gergo tecnico oppure sperticandosi inaspettatamente in lodi. Ma il risultato è uno solo: sul nuovo ospedale di Padova è stata messa una pietra tombale. Non si farà nella nuova area perché il sindaco di Padova Massimo Bitonci ha detto no. Non si farà nemmeno la mediazione avanzata dalla Regione Veneto di Luca Zaia di intervenire parzialmente sull’esistente e di realizzare il policlinico universitario da un’altra parte, perché sempre il sindaco di Padova ha detto che non ha altre aree da indicare. E non si farà nemmeno il "nuovo sul vecchio" perché intervenire sull’ospedale esistente come continua a insistere Bitonci è un’ipotesi che la Regione ha già considerato e che ha già scartato: costa di più e i tempi rischiano di diventare biblici.



Detto tutto ciò, al netto del politichese e del burocratese, la sintesi è una sola: addio al nuovo ospedale di Padova. Magari un nuovo ospedale da qualche parte si farà, ma, appunto, da qualche altra parte. Non a Padova.



Come si è arrivati al capolinea? L’ultimo atto, reso noto ieri dal governatore Zaia, è il pronunciamento della giunta regionale che ha dichiarato il non pubblico interesse rispetto alla Proposta di finanza di progetto presentata il 30 marzo 2012 per il nuovo ospedale di Padova. C’è anche una sorta di ultimatum: Bitonci ha 15 giorni di tempo per comunicare in via definitiva le sue decisioni in materia. In pratica, dovrebbe fare marcia indietro.

La dichiarazione di non pubblico interesse della finanza di progetto è un atto formale, visto che non c’è più comunione di intenti. La pietra tombale di fatto è stata messa il 28 luglio scorso, quando in una riunione a Palazzo Balbi tra tutte le parti coinvolte il Comune di Padova - contrariamente alla precedente amministrazione - ha ufficializzato il niet al "nuovo su nuovo". Bitonci doveva poi presentare in Regione le carte per documentare la bontà del progetto di intervenire sull’esistente ma a ieri non c’era neanche una riga (oggi le carte dovrebbero essere portate in giunta a Palazzo Moroni). Poi c’era l’altra proposta della Regione di fare due ospedali: «Uno da 1000 posti letto dove adesso c’è il Policlinico, così da accorpare il Sant’Antonio e lo Iov - ha detto anche ieri Zaia - più un altro Policlinico Universitario nuovo, da farsi in un’area indicata dal Comune, così da creare il punto di eccellenza internazionale per antonomasia, con altri 1000 posti letto, tutte le attività universitarie e la ricerca». Solo che Bitonci ha detto che altre aree non ce ne sono.



Messi in fila tutti questi dati, si fa presto a concludere: nuovo ospedale a Padova, addio. E c’è chi non esclude "guai contabili". In un comunicato della Regione si ricorda che "l’approvazione del Comune dell’indicazione dell’area (Padova Ovest) e gli impegni alla destinazione della stessa, nonché gli impegni alla valorizzazione futura degli attuali edifici ospedalieri, erano sanciti in accordi sottoscritti nel tempo".



Come ha reagito Bitonci di fronte alla cancellazione del project financing? Esultando. E complimentandosi con Zaia: «Un bene per tutti i veneti», ha detto ricordando che la commissione Sanità regionale ancora 4 anni fa aveva sollevato dubbi sui project. Ma il nuovo ospedale? «Va avanti», assicura Bitonci. Che annuncia una riunione per oggi della sua giunta «per approvare una delibera che risponde puntualmente alle sollecitazioni ricevute il 28 luglio a Palazzo Balbi, corredata da una relazione tecnica». Comunque sia, Bitonci ha due settimane per chiudere la pratica. O riaprirla.
Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 17:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci