GRUARO - «Io sono di Giai. Posso andare a vivere a Roma o New York, ma mi sentirò sempre di Giai di Gruaro». Enzo Zulian, figlio di Elsa Gaiatto, memoria storica della famiglia Bortolussi, ricorda il profondo rapporto che Giuseppe - morto domenica al Sant'Antonio di Padova all'età di 66 anni - aveva con il paese natio.
I funerali saranno celebrati mercoledì a Camponogara alle 15.30.
Pur essendo del ramo della famiglia che aveva abbandonato la terra per cercare l'avventura cittadina Giuseppe aveva mantenuto l'animo del contadino.
«A differenza degli zii Menotti e Marcello rimasti sempre a coltivare la terra - racconta Enzo Zulian - il papà Ottone, a costo di grandi sacrifici, studiando di notte al lume di candela, era riuscito ad ottenere un titolo di studio: dopo aver fatto il segretario comunale a Gruaro si era trasferito con la famiglia a Dolo per fare il segretario comunale a Fossò e terminare la carriera come funzionario della Cassa di Risparmio a Mestre.
Giuseppe secondo di quattro fratelli - le sorelle erano Maria Grazia deceduta qualche anno fa e Pisana, emigrata in Canada - quando era più giovane, ed aveva meno impegni, veniva ogni estate a Giai a trascorrere la vacanze assieme al fratello medico Paolo. Ultimamente, troppo preso dagli impegni, veniva solo per trovare i genitori in cimitero a Giai, la mamma Delfina Bonan e il papà Ottone, oltre agli zii, tutti viventi e tutti ancora residenti a Gruaro: Menotti, Marcello e Isolina.