Il padre di Astrid vuole la verità
e nomina un proprio consulente

Giovedì 28 Maggio 2015 di Cristina Antonutti
Astrid Guarini aveva tre anni
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SAN MARTINO - L’ultima volta l’ha vista domenica. Astrid, tre anni appena compiuti, è stata tra le sue braccia, coccolata e fotografata all’infinito.

Adesso il padre Pietro Guarini, 49 anni, molto conosciuto a Latisana anche per il suo impegno nella Lega Nord, vuole chiarezza sulla tragedia di via Tonello.

Per questo si è rivolto all’avvocato Daniela Lizzi e, in qualità di parte offesa, ha nominato un proprio consulente, il dottor Vincenzo De Leo, che ieri ha presenziato all’accertamento medico legale disposto dalla Procura di Pordenone nell’ambito dell’inchiesta che dovrà valutare se a carico della mamma di Astrid, Mara Menotto, e di Loris Truant, zio della bimba e proprietario di Cloe, il cane che l’ha uccisa, ci sono profili colposi.

Entrambi sono stati iscritti su registro degli indagati per due distinte condotte di omicidio colposo: una riguarda il dovere di custodia della minore, l’altra l’obbligo di custodia del pastore tedesco, che fino a lunedì pomeriggio non aveva mai manifestato comportanti aggressivi o in qualche modo pericolosi.

È stato confermato che le lesioni alla piccola Astrid erano irreversibili. La bambina è deceduta per le complicanze respiratorie e circolatorie derivanti dalle gravi ferite.

Ultimo aggiornamento: 09:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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