«Salah è qui, correte», scatta il blitz
nella notte: Pordenone sotto assedio

Venerdì 27 Novembre 2015
«Salah è qui, correte», scatta il blitz nella notte: Pordenone sotto assedio
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PORDENONE - Due ore di terrore, con l'incubo che a Pordenone si fosse rifugiato il ricercato numero uno al mondo, Salah Abdeslam, in una tranquilla via residenziale del quartiere di Roraigrande. Un blitz antiterrorismo con tutti i crismi, scattato poco prima delle 19,30 di ieri ma nato il giorno prima da una segnalazione che aveva questo tono: «Salah è qui». L'elicottero dei carabinieri sorvola a bassa quota il quartiere, il faro illumina a giorno una palazzina di via Palladio.



È da lì che arriva la soffiata, è lì che i militari dell'Arma cercano uno dei principali responsabili delle stragi di Parigi ancora in fuga. La tensione è altissima, la strada viene completamente isolata e i carabinieri fanno irruzione all'interno del palazzo. È uno stabile ben tenuto, gli alberi lo contornano, ma per due ore diventa il centro della lotta al terrorismo. I militari entrano in forze, costringendo le persone (l'edificio conta 20 appartamenti) a rimanere barricate all'interno. È l'inizio del blitz vero e proprio.

Sono 11 gli appartementi perquisiti dai militari: molti abitati da stranieri, perlopiù nordafricani. Non si tralascia niente: cassetti, armadi... Viene controllato tutto. L'ottavo membro del commando che ha assaltato il Bataclan di Parigi però non si trova. Intanto, si inseguono le voci: «C'è dell'esplosivo». Si rivelerà un'informazione senza fondamento. I carabinieri presidiano l'area con il mitra tra le mani, lo sguardo è quello che comunica attenzione e tensione massime.

Alle 21.30, però, il blitz termina con un nulla di fatto. «Non ci sono provvedimenti - dirà Salvino Macli, responsabile del Nucleo informativo del Comando provinciale dei carabinieri di Pordenone - I controlli svolti in serata d'intesa con l'Autorità giudiziaria hanno dato esito negativo». Solo identificazioni, atti amministrativi. Non c'è Salah Abdeslam, non ci sono elementi che riconducano a evidenti attività legate alle stragi di Parigi. Da via Palladio i militari dell'Arma escono dopo due ore, lasciando via libera ai residenti e ai tanti curiosi che si erano accalcati appena al di là delle transenne provvisorie.

Pordenone torna alla normalità.

Ma ha capito come si vive durante un'operazione anti-terrorismo. Si è rivelato un falso allarme, ma la risposta è stata istantanea. In realtà che qualcosa si muovesse si era capito da mercoledì. Alcuni residenti di via Palladio, infatti, hanno notato un furgone bianco della Mercedes aggirarsi lungo la strada. A bordo «persone mai viste prima» che si sono fermate nei pressi della palazzina oggetto del blitz. Un giovane, poi, riferisce di aver notato persone di nazionalità probabilmente nordafricana aggirarsi attorno allo stabile negli ultimi giorni. Dal mattino di ieri, poi, la presenza di carabinieri in borghese in tutto il quartiere. «Si davano il cambio», riferisce una residente.

Ultimo aggiornamento: 18:10

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