BORGORICCO (PADOVA) - L’impresa Fratelli Camporese celebra domani l’anniversario dell’attività
L'impresa di onoranze funebri Fratelli Camporese festeggia domani i cento anni di attività con un evento al teatro Aldo Rossi alle 18 dove sarà presentata una monografia celebrativa della famiglia. Seguirà un concerto del coro a cappella americano Vocal Ensemble.
L'impresa Camporese è una delle aziende storiche del territorio, fra le più conosciute e stimate del padovano tanto che nel 1979 ha curato anche il funerale della collezionista americana Peggy Guggenheim, oltre a diverse celebrazioni solenni a carattere militare. Una realtà che si conosce nei momenti di dolore, ma che proprio per i valori di discrezione, tatto e sensibilità che sono necessari in circostanze luttuose, è apprezzata e richiesta anche fuori dei confini regionali. Un'azienda il cui suono della sirena di inizio e fine lavoro scandiva il ritmo della giornata di tutto il paese.
La storia secolare ebbe inizio nel 1915, per mano di Pietro Giobatta Camporese che nella frazione di San Michele delle Badesse, all'epoca zona di povertà diffusa e priva di infrastrutture, fondò una falegnameria per la produzione di bare e cofani. Nel 1925 il titolare si sposò con Maria Bertoncello, dalla quale ebbe cinque maschi - Pino, Gigetto, Toni, Guerrino e Lidio - che entrarono presto nell'attività. Dopo la guerra, l'impresa Camporese si specializzò in nuove tecnologie e nel 1951 la famiglia si spostò in centro a Borgoricco, assumendo i contorni di un'industria vera e propria. Nei decenni successivi la ditta è progressivamente cresciuta, sia per quanto concerne la produzione sia per quanto attiene l'attività di impresa funebre, fino all'attuale connotazione di realtà che si occupa direttamente di tutto: dai trasporti funebri da e per qualsiasi località agli addobbi floreali, dalle cremazioni alle operazioni cimiteriali. Il capostipiste Battista è mancato nel 1978 ma rimangono tuttora in azienda tre dei cinque figli - Toni, Guerrino e Lidio - assieme a cinque nipoti: Gino, Lucio, Rino, Marta e Maria Ausilia.
Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 12:57
© RIPRODUZIONE RISERVATA L'impresa di onoranze funebri Fratelli Camporese festeggia domani i cento anni di attività con un evento al teatro Aldo Rossi alle 18 dove sarà presentata una monografia celebrativa della famiglia. Seguirà un concerto del coro a cappella americano Vocal Ensemble.
L'impresa Camporese è una delle aziende storiche del territorio, fra le più conosciute e stimate del padovano tanto che nel 1979 ha curato anche il funerale della collezionista americana Peggy Guggenheim, oltre a diverse celebrazioni solenni a carattere militare. Una realtà che si conosce nei momenti di dolore, ma che proprio per i valori di discrezione, tatto e sensibilità che sono necessari in circostanze luttuose, è apprezzata e richiesta anche fuori dei confini regionali. Un'azienda il cui suono della sirena di inizio e fine lavoro scandiva il ritmo della giornata di tutto il paese.
La storia secolare ebbe inizio nel 1915, per mano di Pietro Giobatta Camporese che nella frazione di San Michele delle Badesse, all'epoca zona di povertà diffusa e priva di infrastrutture, fondò una falegnameria per la produzione di bare e cofani. Nel 1925 il titolare si sposò con Maria Bertoncello, dalla quale ebbe cinque maschi - Pino, Gigetto, Toni, Guerrino e Lidio - che entrarono presto nell'attività. Dopo la guerra, l'impresa Camporese si specializzò in nuove tecnologie e nel 1951 la famiglia si spostò in centro a Borgoricco, assumendo i contorni di un'industria vera e propria. Nei decenni successivi la ditta è progressivamente cresciuta, sia per quanto concerne la produzione sia per quanto attiene l'attività di impresa funebre, fino all'attuale connotazione di realtà che si occupa direttamente di tutto: dai trasporti funebri da e per qualsiasi località agli addobbi floreali, dalle cremazioni alle operazioni cimiteriali. Il capostipiste Battista è mancato nel 1978 ma rimangono tuttora in azienda tre dei cinque figli - Toni, Guerrino e Lidio - assieme a cinque nipoti: Gino, Lucio, Rino, Marta e Maria Ausilia.
