PADOVA - Nella Basilica di Sant’Antonio dietro una "grata" potrebbe celarsi uno "scrigno", con un contenuto di inestimabile valore. Perché quei dipinti, messi a dura prova dal tempo e dalla necessità di un restauro mai effettuato, potrebbero avere una griffe di grande prestigio. Quella di Giotto.
Ad arrivare a queste conclusioni è uno studioso dell’Università di Firenze, Giacomo Guazzini, che le ha riportate in un saggio intitolato "Un nuovo Giotto al Santo di Padova: l’altare della Madonna Mora", in uscita a fine anno.
Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 10:58
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