Dolomiti, aumentano gli incidenti da
neve, calano interventi dell'elicottero

Mercoledì 20 Agosto 2014 di Daniela De Donà
(archivio)
BELLUNO - Inverno con metri e metri di neve ed un'estate che pare aver solo sfiorato le Dolomiti: un mix terribile per gli escursionisti poco esperti. Il dato del Soccorso alpino (Cnsas) la dice tutta: rispetto al 2013 sono aumentate del 40% le persone che hanno chiesto l'intervento di soccorritori perché sono scivolate sulla neve. Soprattutto lungo i versanti a nord e a nord est gli accumuli di neve non sono, quest'estate, una rarità. Valloni, forcelle o ghiaioni risultano a volte coperti di neve. Ma pure alcuni sentieri bellunesi sotto i 2000 metri di quota mostrano passaggi con neve non sciolta. Ecco che una caduta diviene facile se manca l'attrezzatura idonea: non ci riferiamo a caschetti, piccozze, ramponi in acciaio con dieci punte, ma all'uso banale di scarponcini con suola in vibram e all'utilizzo di racchette per mantenere l'equilibrio in discesa. Il tempo atmosferico ballerino - più nubi che raggi di sole - ha condizionato anche le uscite dei mezzi del Suem 118, con l'elicottero è rimasto più a terra che in volo: le uscite registrate - tra il primo e il 18 agosto - segnano un meno 39% rispetto allo stesso periodo del 2013.

La spiegazione sta tutta nella meteorologia, come precisato da Giovanni Cipolotti, primario del Suem 118 di Pieve di Cadore: «L'elicottero, che interviene in questo periodo soprattutto in casi di trauma o malore dei frequentatori della montagna, ha avuto una riduzione del numero di interventi che si può attribuire fondamentalmente alle incerte condizioni atmosferiche che fanno rimanere a casa un buon numero di escursionisti».

Dunque meno gente su e giù per i sentieri dolomitici significa, proporzionalmente, meno potenziali incidenti. E pure le ambulanze del 118 hanno macinato meno chilometri: rispetto allo scorso agosto si è registrato un decremento del 10% negli interventi. Le tipologie di infortunio, per cui si contatta il Suem, rimangono sostanzialmente quelle osservate negli anni precedenti: a farsi male sono gli escursionisti o i cercatori di funghi. Seguono gli incidenti di chi si cimenta in attività più specifiche, come ferrate, arrampicate, mountain-bike. Spesso gli incidentati passano per il Pronto Soccorso dell'ospedale San Martino di Belluno. Dove, oltre ai traumatizzati gravi, arriva anche chi è stato punto da insetti o morsicato da zecche. Anche a tal proposito il meteo ha fatto la sua parte: nel ponte di Ferragosto meno uscite all'aria aperta, meno picnic e, quindi, un 15% in meno di accessi di codici bianchi.
Ultimo aggiornamento: 16:32
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