Banca dati di Procura e Finanza
per stanare i debitori del Fisco

Venerdì 18 Aprile 2014
Banca dati di Procura e Finanza per stanare i debitori del Fisco
BELLUNO - Debiti con il fisco, sequestri facilitati grazie ad una sinergia fra Guardia di Finanza e Procura. Parte da Belluno un’innovazione che permetterà agli inquirenti di recuperare maggiori crediti dagli evasori fiscali.

La novità consiste nell’inserire nello Sdi, il sistema d’indagine, la banca dati delle forze di polizia, anche il provvedimento di sequestro preventivo equivalente a carico della singola persona. Questo permette, in caso di un semplice controllo al terminale da parte delle forze dell’ordine, di sapere che l’individuo in questione è sottoposto ad un provvedimento e che lo Stato è creditore per una determinata cifra.

In due casi sono già stati effettuati dei recuperi di credito. Per un albanese, sottoposto a sequestro preventivo di 260mila euro. L’uomo è stato controllato all’aeroporto dalla polizia e trovato con 1000 euro in contanti, che gli sono stati subito requisiti. Un cinese che si era recato invece in questura per rinnovare un documento, rispondendo alla domanda dell’operatore se fosse impiegato, ha risposto di aver trovato un lavoro nel Trevigiano. È stato subito attivato il prelievo di un quinto dello stipendio.

Soddisfatto il procuratore Francesco Saverio Pavone. «È l’uovo di Colombo, ma nessuno ci aveva mai pensato - dice - l’idea si deve al sostituto Antonio Bianco e alla guardia di finanza di Belluno e permetterà allo Stato di recuperare molti soldi».

«Ovviamente esisteva già la banca dati dell’agenzia del territorio a cui facciamo riferimento per le nostre indagini - precisa il colonnello delle Fiamme gialle Francesco Sodano -. L’idea nuova è stata quella di applicare il sistema d’indagine all’evasione fiscale. Per quello che ne sappiamo siamo i primi in Italia».

Nell’ultimo anno la Finanza ha effettuato una trentina di sequestri preventivi in equivalente (cioè pari alla cifra di cui lo Stato è creditore) per reati di carattere penale. Il più consistente è stato quello di un ex assessore e gioielliere di Cortina, per 540mila euro, ma c’è stato anche quello di un imprenditore edile di Longarone per 450mila e di uno di Tambre per 160mila.

In tutto sono stati recuperati circa 3 milioni e mezzo su un totale di 8. «Contiamo sul nuovo sistema per recuperare anche il resto» è la speranza del procuratore Pavone.

Ultimo aggiornamento: 17:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA