Gli sconfitti e quello "sport"
di demonizzare i vincitori

Mercoledì 1 Luglio 2015
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Caro direttore



va molto di moda oggi in politica uno sport nazionale: vedere la pagliuzza nell’avversario e non la trave in casa propria. L’abbiamo visto a sinistra con Renzi, bersagliato fin dall’inizio, messo in difficoltà con la pretesa che di colpo risolvesse tutti i problemi di malapolitica e malaffare degli ultimi trent’anni.



Lo vediamo adesso a Venezia con il neo eletto sindaco Brugnaro bersagliato dai ”perdenti” dopo vent’anni di cattive e presuntuose amministrazioni. Aspettiamo prima di sparare, diamogli il tempo di tentare di governare una città difficile. Lo sport nazionale in politica, a destra ma soprattutto a sinistra, è demonizzare l’avversario quando ciascuno ha quintali di macerie da rimuovere in casa propria.



E poi, in Italia nessuno perde mai, tutti sempre e comunque vincitori anche dopo disastri.




Jeff Carosella



Dolo (Ve)



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Caro lettore,



in politica chi finisce in minoranza o all'opposizione non riesce a farsene una ragione. Soprattutto, ben difficilmente, chi perde le elezioni è disposto a fare una seria e vera autocritica. Sotto sotto, pensa non di aver sbagliato lui, ritiene che a cadere in errore siano stati gli elettori che, come noto, sono illuminati e saggi quando votano per noi ma diventano stolti e facile vittime del populismo o della propaganda quando votano per gli altri.



Così i perdenti, incassato il risultato negativo, invece di impegnarsi a capire a fondo le ragioni della loro sconfitta, preferiscono dedicarsi a un'attività assai meno impegnativa e dolorosa: attaccare e demonizzare i vincitori, mettendo da subito in discussione la loro legittimità a governare.



È accaduto con Renzi e con altri, da qualche segnale sembra stia accadendo anche nei confronti del nuovo sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Del quale si può pensare tutto il bene e o tutto il male possibile, ma che, avendo ricevuto un chiaro mandato popolare, ha tutto il diritto di provare a mettere ordine nei conti e nella gestione della città e a realizzare il suo programma, senza venir additato come un una sorta di usurpatore.



Farà bene, farà male Brugnaro? Ci sarà tempo e modo per giudicarlo. Nel frattempo, giova ricordarlo, qualcun altro è già stato giudicato. E in modo inequivocabile. Dal voto dei cittadini.

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