Sulle piste ciclabili di Treviso
si rischia la vita ogni giorno

Mercoledì 22 Aprile 2015
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Forse per voi è un buongiorno ma per me e per tutti i pendolari e gli abitanti di Treviso no.

Sono anni che mi lamento, segnalo, chiedo e aspetto che cambi qualcosa ma non vedo risultati e mi fate arrabbiare così tanto da non poter evitare di scrivervi.

Non è possibile che ogni mattina io rischi la vita insieme a tanti ragazzi e anziani sulle scandalose piste ciclabili rotte o inesistenti di questo piccolo paesino. Signor Sindaco, lei sta facendo un'ottimo lavoro per ravvivare la città ormai disabitata e spenta da menti ottuse e abitudinarie, ma io mi domando come non sia ancora stato possibile mettersi nei panni del cittadino che la vive veramente, la gira a piedi o in bicicletta, lottando ogni giorno con i SUV che sfrecciano sul PUT e in centro puntandoli come birilli.

I semafori del PUT e quelli vicini alle stazioni di treni e corriere danno priorità alle auto e l'attesa per una persona è infinita! Quando scatta il verde dura pochi secondi e vedo anziani in difficoltà. Le piste sono interrotte bruscamente da passaggi di auto che non si curano mai di fermarsi e ci sono punti pericolosissimi da attraversare o percorrere in bici o con una carrozzina o un passeggino.

Stamattina ennesimo scontro tra bici sopra il ponte di via Mattei sul PUT (che ha un marciapiede dove due bici non passano e rischiano di cadere!)

Da Santa Bona ogni giorno devo raggiungere la stazione e mi sembra di morire ogni minuto.

Via montello e viale luzzatti non hanno piste, il centro non ha piste, e dove esistono sono interrotte da pali, specchi per le auto, pietre, tunnel e ponti. Come cavolo faccio a mandare mio figlio a scuola in bici?!?!!?!?!?!!?!? Le piste che ci sono non hanno la divisione PEDONE/CICLISTA e spesso hanno le auto parcheggiate sopra, perché i trevisani d.o.c. devono parcheggiare in centro di fronte al negozio dove devono entrare per non fare due metri a piedi e non fanno altro che lamentarsi, quando il centro si può benissimo percorrere a piedi in venti minuti.

Vogliamo turismo e cultura ma non abbiamo le basi per far arrivare le persone e la sicurezza per farle circolare. Abbiamo avuto tanti morti e feriti su quel PUT infernale che sta colo inquinando tutte le zone del primo fioritura, ormai invivibile per smog e rumore, cosa aspettiamo?! Mancano indicazioni, informazioni, manca la sicurezza! Non risono separazioni tra auto e persone, così se un'auto va fuori strada prende il primo pedone che passa.

Ho scritto a Comunichiamo ma mi sembra di scrivere a un quiz di Gerry Scotti. Dateci una vita serena e sicura, ci penseremo dopo a divertirci!



Aspetto riposte e fatti concreti, a nome di tutti i pendolari che si muovono con i mezzi pubblici ed ecologici come me, a nome di mio figlio e di tutti i giovani che vanno a scuola a piedi, a nome di tutti quelli che girano a vuoto stanchi in cerca di una INTROVABILE panchina, o alla ricerca del famoso Centro Appiani, introvabile nonostante l'altezza imbarazzante.



Saluti



A.V.

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