Scandalo Mose, l'Agenzia delle Entrate avrebbe potuto evitarlo, invece...

Domenica 30 Agosto 2015
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Caro Gazzettino,

mi sento di estendere i complimenti per il coraggio con il quale avete intervistato l'ex governatore Galan mettendolo con le spalle al muro (su il Gazzettino di sabato 29 e domenica 30 agosto) ma vorrei porre un quesito e suscitare una riflessione collegata ai passaggi dell'ex Doge sui fondi neri delle aziende coinvolte nello scandalo Mose.



Se l'Agenzia delle Entrate avesse fatto (e facesse) il proprio dovere non sarebbe successo (e non succederebbe) niente di tutto questo fenomeno. Per affermare tale assunto ci vuole altrettanto coraggio: sciogliendo la riserva sul numero di accertamenti a carico delle imprese o inoltrato un esposto con le prove basate su documenti ufficiali:



- l'Agenzia delle Entrate sta PERSEGUITANDO le piccole e medie imprese e accertando evasione inesistente (e spesso falsa) in violazione dei principi di Buon andamento (art. 97 Cost.), Capacità contributiva (art. 53 Cost.) e Uguaglianza;



- i risultati della “lotta all'evasione” sono frutto di una gigantesca estorsione;



- l’Agenzia Entrate sta impoverendo l’impresa (quindi l’economia) in favore del mondo professionale e ciò favorisce la corruzione per decine di miliardi di euro l’anno;



- tale situazione viene “inspiegabilmente” TOLLERATA dalla Corte di Cassazione ("a costo", tra l'altro, di paralizzare anche la Giustizia) .



Luciano Dissegna - Tributarista

Romano d'Ezzelino (Vicenza)
Ultimo aggiornamento: 21:58

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