Expo, un mese alla partenza. Lidia Bastianich:
"Sarà boom di visitatori dagli Usa"

Martedì 31 Marzo 2015 di Gigi Padovani
Lidia Bastianich
ROMA. Da domani parte il conto alla rovescia: un mese all'apertura dell'Expo. A Firenze sabato scorso si è fatto il punto con una parata di ministri, intellettuali, imprenditori, chef, produttori di cibo, vino, birra. Il commissario unico Giuseppe Sala ha annunciato: «Già venduti 8,8 milioni di biglietti, il doppio delle nostre previsioni sulla prevendita». Dopo i cinesi, sono gli americani a dimostrare maggiore interesse: sono 700 mila i ticket comprati negli States, grazie anche al “New York Times” che ha indicato Milano tra le città assolutamente da visitare nel 2015.





Lidia Bastianich, proprietaria con la famiglie Batali di oltre venti ristoranti negli Usa e socia Farinetti per Eataly, notissima al pubblico d'oltre oceano per la sua trasmissione tv sulla cucina italiana e autrice di tanti best-seller, ha portato la sua testimonianza come «Ambassador di Women for Expo».



Lidia Bastianich, gli americani sono interessati all'Expo?

«C'è abbastanza promozione su questo evento, ne hanno parlato i giornali anche in America. A New York certamente l'attenzione è maggiore, dove molti si interessano al buon cibo».



Da qualche tempo gli americani mancavano dall'Italia: torneranno?.

«Sì, penso che non verranno soltanto per conoscere la cucina italiana, ormai molto popolare, bensì per dare uno sguardo sul mondo all'Expo. E anche per vedere l'American Pavillon, che ricorderà le linee di un granaio tradizionale».



Che tipo di visitatori saranno quelli che scelgono di essere presenti a Expo 2015?

«Sono gli “opinion leader”, il pubblico che conta di più: funzionerà il loro passaparola. Quando torneranno negli Usa, racconteranno le bellezze dell'Italia. Inoltre con il dollaro pari all'euro ci sono buone opportunità per il vino italiano».



Che clima ha colto nella convention di Firenze?

«Ho visto imprenditori, politici, chef tutti uniti in uno sforzo comune. Mi hanno impressionato sia l'entusiasmo che la loro energia».



Ci sarà anche lei all'Expo?

«Certo, sarò sia al Padiglione America progettato dall'architetto James Biber, sia nello spazio di Eataly, dove si svolgeranno show cooking, incontri di educazione alimentare, dibattiti, oltre all'attività di ristorazione».



Che cosa cucinerà?

«Ho in mente dei piatti anti-spreco della tradizione italiana, con il riutilizzo di ingredienti poveri, come il pane: per esempio la ribollita e la pappa con il pomodoro».

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