Manovra, lettera della Ue: «L'Italia chiarisca perché non rispetterà obiettivi di bilancio»

Giovedì 23 Ottobre 2014
Manovra, lettera della Ue: «L'Italia chiarisca perché non rispetterà obiettivi di bilancio»
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La lettera con cui la Commissione europea chiede all'Italia chiarimenti sulla legge di Stabilità è giunta oggi a Roma e il governo italiano risponderà «entro domani».







Sono due i punti che il commissario Ue, Jyrki Katainen chiede a Roma di spiegare: «Perché l'Italia programma di non rispettare il patto di stabilità nel 2015» e «come assicurerà un pieno rispetto degli obblighi della politica di bilancio nel 2015». La lettera inviata all'Italia «non pregiudica il risultato dell'analisi della Commissione», ribadisce tuttavia il portavoce del commissario Katainen, spiegando anche che rientra nell'ambito di un «processo in corso, con discussioni che proseguono».



«La Commissione ha chiesto all'Italia informazioni aggiuntive che ne chiariscano le ragioni e i presupposti», scrive il Tesoro nella nota che accompagna la lettera di Bruxelles, spiegando che «gli uffici tecnici del Ministero sono già in contatto con la direzione ECFIN a Bruxelles, così come il Governo italiano è in contatto con la Commissione europea».



«Dall'analisi preliminare, sulla base dei conti degli uffici tecnici della Commissione Ue, l'Italia programma una significativa deviazione dagli aggiustamenti richiesti per centrare l'obiettivi di medio termine (il pareggio ndr) nel 2015», rileva il commissario Katainen. La missiva, «strettamente confidenziale» e datata 22 ottobre, è stata inviata dal nuovo vicepresidente della commissione Ue Jyrki Katainen al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, ed è stata pubblicata questa mattina nella sua versione integrale sul sito del Mef.



Nella lettera Bruxelles chiede all'Italia informazioni aggiuntive che chiariscano le ragioni e i presupposti in merito alla deviazione temporanea del percorso di raggiungimento dell'obiettivo di medio termine

sul bilancio, con la prevista modifica al bilancio strutturale, ricordando che sul tema già ci sono stati degli scambi di informazioni tra gli uffici del ministero e la Commissione. Katainen sollecita anche una risposta rapida, possibilmente entro il 24 ottobre, per consentire alla commissione di tenere conto delle spiegazioni italiane nei prossimi step della procedura di valutazione della legge di Stabilità.



«La Commissione intende continuare il dialogo costruttivo con l'Italia per arrivare alla valutazione finale» della manovra e «gradirebbe il vostro punto di vista non appena possibile e preferibilmente entro il 24 ottobre». Questo «per consentirci di tener conto delle valutazioni italiane nella prossima fase», scrive l'Ue nella lettera all'Italia.



«Non c'è spazio per una mediazione, i miliardi sono quattro. Da qui due strade: o lo scontro o ci sono proposte alternative su cui si lavora in queste ore». Lo ha detto il premier Matteo Renzi, secondo quanto si apprende da chi è presente, nell'aprire l'incontro nella Sala Verde di Palazzo Chigi con le Regioni sulla Legge di Stabilità.



Il confronto è iniziato alle 8 in punto. Per il governo presenti, oltre a Renzi, Delrio, il ministro degli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta e il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. Per le Regioni il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino e i governatori. Dopo lo scontro degli ultimi giorni, riferisce chi è presente al vertice, il clima è diplomatico e il premier e Chiamparino si danno del tu.



«Sui costi standard, se voi ci siete, io ci sono», ha detto ancora Renzi. «Noi interveniamo solo ex post se le cose non vanno. Se avete una risposta seria, rigorosa, noi ci siamo». «Per me la strada è la trasparenza totale di tutte le spese on-line, dal governo alle Regioni», ha insistito il premier.



«Il Governo ha garantito piena disponibilità a saldi invariati accogliendo proposte che possono venire dalle Regioni. C'è un accordo per rafforzare l'impianto delle riforme del Paese. Non vogliamo tagliare i servizi nè tagli alla sanità o ai servizi sociali. Dobbiamo trovare soluzioni per stare con orgoglio in Europa», ha detto Delrio in conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo l'incontro con i governatori. «Il governo è disponibile, nell'ascolto reciproco, a lavorare per migliorare l'impianto» della legge di stabilità. «Insieme non vogliamo tagliare i servizi essenziali, la sanità, i servizi sociali. Dobbiamo trovare le formule e le soluzioni per revisioni radicali della spesa, non estemporanee», ha sottolineato il sottosegretario.



«A questo proposito siamo disponibili ad accogliere tutte le proposte in termini di soluzioni diverse da quelle ipotizzate - ha detto ancora Delrio -. Il governo ha sostenuto con forza il principio dell'autonomia e della responsabilità, siamo convinti che vi sia l'autonomia e la responsabilità di comuni e regioni per poter definire le modalità con cui vengono raggiunti gli obiettivi». Il sottosegretario ha concluso: «Massima autonomia, siamo disponibili a lavorare insieme alle regioni in tempi strettissimi per trovare potenziali soluzioni per applicare le riforme stabilite».



«L'incontro di oggi apre una fase nuova: quando ci si parla ma soprattutto si lavora insieme è sempre una buona premessa per trovare una soluzione. Siamo fiduciosi di riuscire a rendere sostenibile la manovra», ha commentato Chiamparino. «La lettera e lo spirito del "lodo Chiamparino" è quello di rendere sostenibile la manovra evitando ricadute sia di tagli che aumenti della fiscalità. Rispettare i saldi non vuol dire che questi siano fatti solo di tagli», ha aggiunto il presidente della Conferenza delle Regioni. «Non è detto che poi si arrivi necessariamente a accordo tra le parti. Ma mi sembra questo un buon punto di partenza». Tra gli assi portanti del lavoro delle prossime settimane, il recupero, da parte dello Stato, di fondi inutilizzati per riprendere una politica di investimenti sulla edilizia sanitaria. «Abbiamo poi indicato il tema dell'ottimizzazione della gestione di risorse che sono delle Regioni e sono attestate presso i ministeri e non comportano aggravi di cassa per lo Stato», ha poi detto Chiamparino. Infine, una razionalizzazione sia della spesa sanitaria sia delle spese a livello centrale. «Il premier ci ha chiesto di avanzare proposte specifiche e suggerimenti, anche al di là della legge di stabilità. Tutto questo aiuta ad ottenere un equilibrio istituzionale che vede nel sistema delle autonomie un asse portante. Questa è la strada giusta», ha concluso Chiamparino.



«Credo che sia importante ragionare con serietà di un passaggio che potrebbe essere anche drammatico perché il peso della manovra può precipitare sulle spalle della rete dei servizi sociali o avere effetti deflagranti sulla condizione della convivenza del nostro paese. Il punto è questo: 6 miliardi e 250 milioni di euro sono il cumulo dei tagli delle vecchie finanziarie che partono dal 1 gennaio 2005 come effetti e di questa nuova manovra e rischiano di essere un colpo al cuore del sistema sanitario nazionale, del trasporto pubblico locale e dell'allestimento dei servizi sociali». Lo ha detto il governatore della Puglia Nichi Vendola arrivando a Palazzo Chigi per l'incontro tra Regioni e

governo sulla legge di stabilità. «Se si tagliasse la burocrazia, la politica, la casta andrebbe bene ma così il rischio è che si tagli l'asilo nido», ha aggiunto.



«L'unica soluzione è applicare i costi standard, anche in modo coatto. Il governo li introduca a forza». Così il governatore del Veneto, Luca Zaia, lasciando l'incontro Governo-Regioni a Palazzo Chigi. «Il premier Renzi ha garantito che lo farà entro fine anno. Questa è una sfida per le Regioni ma anche per il governo, in tal modo si possono risparmiare fino a 30 miliardi».
Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 11:23

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