Spinta fatale: «Aggressione gratuita»

Lunedì 27 Luglio 2020
Spinta fatale: «Aggressione gratuita»
VILLORBA
«È stata un'aggressione, tra l'altro una doppia aggressione, gratuita e senza alcun motivo. Non ci sono mai stati pregressi tra la famiglia Gagno e Marco Braido». La tesi dei familiari di Giovanni Gagno, l'80enne che giovedì mattina è stato spinto nel vialetto di casa, morendo dopo 24 ore di agonia, dal 40enne di Ponzano, ora indagato per omicidio preterintenzionale, è riportata dall'avvocato Vincenzo Arcidiacono, a cui è stato affidato l'incarico di assistere la moglie della vittima, Settima Scattolin (i tre figli sono invece rappresentati dall'avvocato Alberto Zannini, ndr).
LA RICOSTRUZIONE
L'avvocato Arcidiacono ha incontrato anche ieri i familiari di Gagno, in vista dell'autopsia sul corpo dell'80enne. Questa mattina la Procura affiderà l'incarico all'anatomopatologo Alberto Furlanetto, a cui l'avvocato Esmeralda Di Risio, difensore dell'indagato, affiancherà un consulente di parte, il medico legale Valentina Zamai. I familiari decideranno stamattina se partecipare all'esame autoptico con un loro consulente. Non è escluso infatti che l'accertamento possa svolgersi oggi pomeriggio. I risultati saranno fondamentali per il prosieguo dell'indagine. Da una prima ricostruzione, viste le condizioni di Gagno al momento del ricovero in terapia intensiva, è stata la caduta a uccidere il pensionato, che ha picchiato sul selciato con la base del cranio. I familiari sul punto non hanno dubbi. Il dottor Furlanetto dovrà accertare che sia stata quella la ferita mortale, anche se pure per la Procura la questione è già abbastanza chiara.
LE VERSIONI
Più difficile per gli inquirenti sarà stabilire l'esatta dinamica dell'episodio. Se da un lato il difensore del 40enne sostiene che si sia trattato di una tragica fatalità, la famiglia della vittima ribadisce che si è trattato di un gesto violento e gratuito. Non solo nei confronti del pensionato, ma anche della moglie, che per prima ha fermato l'auto del 40enne mentre stava uscendo dalla laterale sterrata di via Fontane. E sottolineano anche il fatto che non ci fossero mai stati pregressi tra loro e l'indagato. Il 40enne aveva abitato per un breve periodo vicino ai suoi ex suoceri, ma è passata una decina d'anni. Da quel momento non avrebbe più avuto rapporti con i Gagno. Motivo per cui i legali della famiglia della vittima escludano che ci possano essere state vecchie ruggini. Nel frattempo sono state centinaia le persone che hanno fatto visita alla moglie della vittima e ai suoi tre figli per portare il proprio cordoglio, segno che la coppia era ben voluta in tutto il paese. «Mi hanno detto i familiari che c'è stata una lunga processione di amici e conoscenti» conclude l'avvocato Arcidiacono.
Giuliano Pavan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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