Fontanelle. Giovane a processo per aver ceduto un chilo e mezzo di droga: «Nostro figlio non spaccia, ha mille euro di paghetta»

Venerdì 17 Maggio 2024 di Valeria Lipparini
(foto Pexels)

FONTANELLE (TREVISO) - E’ finito sotto processo per due accuse pesanti. Un 23enne di Fontanelle è stato accusato di aver venduto a un coetaneo, all’epoca dei fatti minorenne, un chilo e mezzo di hashish per 10mila euro. Inoltre, la Procura gli ha contestato la detenzione nella propria abitazione di 7 etti e mezzo di marijuana oltre a 1,2 grammi di hashish con un alto principio attivo pari a 68 grammi e corrispondente a 2720 dosi giornaliere.

I fatti, secondo l’inchiesta, sono successi tra San polo e Fontanelle e tra l’agosto e il settembre di 4 anni fa.

«Per i 18 anni ha ricevuto 20mila euro»

Ieri l’imputato, assistito dall’avvocato Marco Furlan, ha detto la sua verità, ribaltando le accuse e spiegando. «Era amico del coetaneo a cui - secondo l’accusa - avrei venduto la droga. Gli ho prestato 10mila euro perchè era nei guai. Era seguito da personaggi poco raccomandabili. Lo volevano far fuori» ha detto ieri. Resta il fatto che l’avvocato Furlan ha intenzione di produrre l’estratto conto del ragazzino con un patrigno particolarmente danaroso. «A casa il mio assistito riceve una paghetta di mille euro mensili - rimarca l’avvocato Furlan - e per il suo diciottesimo compleanno ha ricevuto un regalo di 20mila euro. Insomma, non aveva bisogno di soldi e quando ha visto il suo amico in difficoltà gli ha prestato quello di cui aveva bisogno». Secondo la ricostruzione della difesa, il problema sarebbe emerso quando l’imputato, non rientrando più in possesso della somma che aveva prestato, sarebbe andato a bussare alla porta di casa dell’amico, parlando del problema con la madre. La donna avrebbe associato i soldi a una partita di droga e, da lì, la denuncia, l’inchiesta e l’imputazione.

La droga trovata nel giardino 

Ma per la Procura le cose stanno diversamente, anche perchè c’è il ritrovamento di 7 etti e mezzo di droga a casa dell’imputato. Anche per questa imputazione, però, per la difesa ci sarebbe una spiegazione. «La droga è stata trovata nel giardino del mio assistito - spiega l’avvocato Furlan - in un momento in cui il giovane accusato era in ospedale perchè doveva subire un intervento chirurgico. Smonteremo le accuse e dimostreremo che è stato tutto un gigantesco equivoco». Il processo è stato aggiornato al 14 febbraio del prossimo anno. Non è il primo caso di giovanissimi presi con le mani nel sacco per spaccio di droga. Il 9 aprile scorso un 17enne di Motta di Livenza è stato arrestato dai Carabinieri. Il giovane è stato trovato in possesso di quasi mezzo etto di amfetamine, due pasticche di ecstasy e di un kit per la pesatura e il confezionamento dello stupefacente. Girava tranquillamente per il paese con la droga in tasca. Ma è stato “pizzicato” dalle forze dell’ordine.

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