SAN FIOR (TREVISO) – Non gli sarebbe stato rinnovato il contratto. Così un portalettere ha deciso di “vendicarsi” sbarazzandosi di pacchi di corrispondenza abbandonando lettere, cartoline e bollette nei cestini dei rifiuti pubblici. Condotte che sono costate a un 30enne (all’epoca dei fatti) di origine siciliana, per la precisione di Agrigento, prima una denuncia e poi un processo per soppressione di corrispondenza e interruzione di pubblico servizio.
Il risarcimento e i lavori socialmente utili
Accuse che prevedono, in caso di condanna, una pena consistente. Motivo per cui l’uomo, dopo aver risarcito Poste Italiane con un assegno di 500 euro, ha scelto la strada della Map (messa alla prova, che se va a buon fine estingue il reato e permette di evitare la condanna, ndr) svolgendo lavori socialmente utili in un’associazione sportiva.
Contratto a tempo determinato
Il protagonista del caso, come detto, è un postino siciliano arrivato nell’estate del 2018 a San Fior per un contratto a termine di sei mesi. I fatti contestati dalla Procura di Treviso si concentrano tra il 26 e il 30 gennaio 2019. È in quei giorni che il l’imputato, in vista della scadenza del contratto a tempo determinato fissata per il 2 febbraio successivo, vedendo sfumare la possibilità di una conferma aveva a sbarazzarsi della corrispondenza infilandola nei cestini per ridurre i turni di lavoro. O meglio, per far vedere di effettuare le consegne in tempi record per ottenere il rinnovo del contratto.
Ecco come lo hanno incastrato
Ad accorgersi della posta abbandonata nei cestini erano stati diversi cittadini e alcuni operai del Comune. La corrispondenza, ancora chiusa, veniva trovata in aree pubbliche come la zona della parrocchia di Castello Roganzuolo o nel parco pubblico di via Torricelli a San Fior. Un operaio del Comune ne aveva trovate anche nei cestini di villa Dall’Armi, chiamando di seguito i vigili.
La polizia locale, dopo un sopralluogo, aveva avvertito anche i carabinieri di Conegliano che in poco tempo riuscirono a risalire al responsabile: era bastato verificare chi fosse il postino responsabile di recapitare le lettere nelle zone indicate negli indirizzi per risolvere il caso. Una volta smascherato, il postino aveva ammesso le proprie colpe.