Chico Forti, cosa succede ora? Finirà di scontare la pena in Italia (ma potrebbe beneficiare della libertà condizionale)

Non tornerà da uomo libero: dovrà scontare la pena residua in base al diritto italiano, potendo accedere con il tempo a permessi premio

Sabato 18 Maggio 2024
Chico Forti, cosa succede ora? Finirà di scontare la pena in Italia (ma potrebbe beneficiare della libertà condizionale)

In Italia continuerà a scontare l’ergastolo ma sottoponendosi alle leggi italiane potrebbe beneficiare della libertà condizionale. Chico Forti potrebbe uscire dal carcere e cominciare un periodo di libertà vigilata al termine del quale, se non avrà commesso ulteriori reati, potrà ottenere la piena libertà. In ogni caso Forti non tornerà in Italia da uomo libero: dovrà scontare la pena residua in base al diritto italiano, potendo accedere con il tempo a permessi premio, semilibertà e infine libertà condizionale. 

Cosa ha fatto Chico Forti. La notte del 15 febbraio 1998

Enrico Forti, detto “Chico”, è un ex velista italiano, campione di windsurf, nato a Trento nel 1959. Nel 1990 si trasferisce in Florida con la moglie e i figli, dove avvia un’attività di produzione televisiva. Nel 1998 viene accusato dell’omicidio di Dale Pike, figlio di Anthony Pike, proprietario del Pikes Hotel di Ibiza.

Il cadavere del ragazzo viene trovato il 16 febbraio di quell'anno da alcuni surfisti sulla spiaggia di Sewer Beach a Miami. Secondo gli inquirenti, Dale Pike avrebbe incontrato Forti per annullare l’acquisto da parte di quest’ultimo del Pikes Hotel. Il manager dell’albergo, Antonio Fernandez, riferì agli investigatori che l’ex campione italiano avrebbe tentato di acquistare l’immobile raggirando il proprietario Anthony Pike, affetto da demenza. I contrasti tra i due si sarebbero conclusi con l'omicidio.

Le indagini e la condanna all’ergastolo

Chico Forti inizialmente nega di aver incontrato Pike la sera dell'omicidio, ma il suo cellulare aggancia la cella telefonica di una località vicina al luogo del delitto. Successivamente Forti ammette di aver prelevato Dale all'aeroporto ma sostiene di averlo accompagnato a una festa. E in una seconda fase tira in ballo una terza persona che lo avrebbe costretto a prelevare Pike per farlo uccidere. La polizia scopre una serie di frodi immobiliari a Miami e che la pistola utilizzata per l'omicidio era stata acquistata di recente da Chico Forti. Nel 2000 viene condannato all'ergastolo e rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Florida City e, successivamente, al South Florida Reception Center di Doral. Forti si è sempre professato innocente.

Le tappe prima del rientro in Italia

A quasi 24 anni dalla sentenza di ergastolo per l'omicidio di Dale Pike, avvenuta nel giugno del 2000, il 65enne trentino già dai giorni scorsi non era più un detenuto del carcere dello Stato della Florida a Miami, ma era stato trasferito in una struttura federale dall'Immigration and Constoms Enforcement, l'agenzia statunitense per l'Immigrazione. «Per me ora comincia la rinascita», ha detto Chico a persone a lui vicine poco prima del suo trasferimento, per il quale si sarebbe detto «molto positivo». A Miami, nel frattempo, si è già tenuta l'udienza in cui Forti ha siglato l'accordo con il giudice federale statunitense per scontare il resto della pena in Italia. Si tratta dell'ultimo passaggio prima del rientro, dopo che la Corte d'appello di Trento ha convertito la sentenza statunitense.

 

Il caso in Italia

Il suo caso ha suscitato un certo clamore in Italia, anche in relazione ad alcune trasmissioni televisive che hanno ricostruito la vicenda processuale. Dopo un iter particolarmente lungo e un confronto durato anni, l'autorizzazione al trasferimento è stata annunciata dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in seguito a un confronto a Washington con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il primo marzo scorso.

Ultimo aggiornamento: 23 Maggio, 21:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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