Gianluca Amadori
SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE di
Gianluca Amadori

European Media Freedom Act: non può essere il governo a nominare i vertici Rai

Venerdì 17 Maggio 2024

Ci voleva una norma europea per sancire un principio che dovrebbe essere chiaro a tutti (e da tutti condiviso e  rispettato) in una democrazia basata sulla separazione dei poteri: non può essere il governo a nominare gli amministratori, la "governance" del servizio pubblico radiotelevisivo. La Rai, per capirci meglio. Perché l'informazione deve essere indipendente, non al servizio di chi è al potere in un Paese.

L'European Media Freedom Act (EMFA), approvato lo scorso marzo dal Parlamento e dal Consiglio Europeo, mette a nudo la situazione inaccettabile in cui si trova l'Italia, con un governo che si appresta a rinnovare il cda della Rai piazzando persone di fiducia, e dunque di parte, al vertice di un servizio che dovrebbe essere di tutti. E' vero che, dopo l'entrata in vigore del Regolamento Europeo, ogni Stato ha tempo fino al 2025 per darvi applicazione, ma è evidente che procedere a nomine in palese contrasto con la normativa a tutela della libertà di informazione assume un significato ben preciso, non proprio tranquillizzante per il futuro delle libertà dei cittadini. 

E non consola il fatto che la norma nazionale che ha attribuito al Governo (invece al Parlamento, com'era in passato) la competenza di nomina di parte dei vertici Rai sia stata approvata dal governo Renzi e sia in vigore dal 2018: anzi, fa capire come l'interesse di chi è al potere, a qualsiasi colore appartenga, non è quello di garantire la correttezza e indipendenza dell'informazione, ma piuttosto di poterla controllare e dirigere attraverso persone di fiducia.

Prima del 1975 la nomina del cda della Rai era esclusivamente di competenza governativa, ma la Corte Costituzionale sancì che ciò è in violazione del pluralismo richiesto dall'art. 21 della Costituzione: fu dunque attuata la riforma della Rai del 1975 che, tra le altre cose, dspose che la nomina della dirigenza Rai spettasse al Parlamento, in quanto il fine del servizio pubblico è quello di dare spazio al maggior numero di voci possibile, non di fare da megafono al potere. Quindi la modifica approvata con Renzi presidente del Consiglio, che affida al Governo la nomina dei due componenti del cda destinati a diventare presidente e amministratore delegato. Nel frattempo, lo scorso marzo, è entrato in vigore l'EMFA e il Governo non può far finta di nulla. L'Ordine dei giornalisti ha chiesto che la normativa europea sulla libertà d'informazione trovi piena applicazione.

Opporsi ad una gestione dell'informazione schierata, di parte, non è, non dovrebbe essere considerata battaglia contro la destra o la sinistra, ma patrimonio di tutti, in un Paese normale. Purtroppo non è così. Ed è triste constatare che perfino qualche giornalista, che dovrebbe fare dell'indipendenza la bandiera del suo lavoro al servizio dei cittadini, preferisce inginocchiarsi al potente di turno che lo ha insediato alla direzione di qualche testata.

Ultimo aggiornamento: 15:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA