Presentate le collezioni varietali di melo, pero, ciliegio e
susino e le sperimentazioni condotte nel vivaio forestale Avons
di Verzegnis
Avons di Verzegnis, 7 mag - Un esempio di collaborazione a
beneficio del territorio che vede la Regione Friuli Venezia
Giulia, l'Agenzia regionale per lo sviluppo rurale - Ersa, il
mondo della ricerca, lavorare assieme per il trasferimento della
conoscenza portando avanti attività non solo legate alla
conservazione delle varietà autocotone ma soprattutto quelle
improntate ad una sperimentazione capace di dare valore al
sistema agricolo. Le interazioni tra diverse realtà fra cui
l'Isis Fermo Solari di Tolmezzo, l'Università degli Studi di
Udine, il vivaio forestale Pascul di Tarcento, il servizio e
corpo forestale della Regione Fvg e alcune aziende private del
territorio, hanno permesso la creazione di un'area di ricerca e
sperimentazione finalizzata alla tutela del territorio montano,
alla conoscenza delle varietà autoctone per dare vita a progetti
a favore di un'agricoltura sostenibile capace di dare reddito. E' la sintesi del concetto espresso dall'assessore regionale alle
Risorse agroalimentari, Forestali e Ittiche presente all'odierna
inaugurazione del campo catalogo fruttiferi autoctoni del vivaio
forestale regionale di Verzegnis in località Avons. Nel campo
catalogo sono presenti le principali varietà autoctone e
convenzionali di melo, pero, susino e ciliegio che più
rappresentano il territorio montano del Friuli Venezia Giulia e
altre specie di nuova introduzione regionale quali il mini-kiwi,
l'olivello spinoso e il caco da essiccazione. Dopo il taglio del nastro l'esponente della Giunta regionale ha
potuto visitare assieme agli studenti delle classi quarta e
quinta dell'Isis Solari, il campo sperimentale che insiste su una
superficie di circa 12.000 mq ed è condotto secondo il metodo di
agricoltura biologica nel pieno rispetto dell'ambiente
circostante. La sperimentazione ha l'obiettivo di selezionare, nell'ambito del
territorio montano, le varietà che più si contraddistinguono per
la resistenza alle patologie e agli stress abiotici, le qualitÃ
produttive e organolettiche, l'attitudine alla trasformazione e
la rilevanza socio-culturale. In questo contesto, secondo l'esponente della Giunta regionale,
si comprende la vera natura di Ersa, quella di fare ricerca
applicata con una visione sul futuro dell'agricoltura. L'assessore ha voluto evidenziare l'importanza di una
sperimentazione volta ad ottenere un risultato fruibile anche in
aree del territorio dove alcune tipologie di produzioni sono meno
adatte, ad esempio, per l'impossibilità di coltivarle su larga
scala e quindi di essere competitivi sul mercato. La
sperimentazione mostra invece la possibilità di utilizzare
tipologie di varietà selezionate più adatte e capaci di dare
reddito anche in aree cosiddette marginali. Nel dettaglio, il patrimonio varietale autoctono del Friuli
Venezia Giulia conta 83 varietà di pero, 140 di melo, 15 di
ciliegio e 30 di susino che vengono conservate attivamente in
campi catalogo per preservarle dall'estinzione. Accanto alla
collezione varietale vi poi è una parte sperimentale legata alla
coltivazione di nuove specie e nuovi portinnesti in ambito
montano. L'impianto assolve anche ad un ulteriore ruolo, quello formativo
e didattico, attraverso la fruizione dei prodotti da parte degli
studenti dell'istituto tecnico agrario Solari di Tolmezzo con i
suoi laboratori. ARC/LP/gg
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