MIRANO - Truffa in casa di un anziano a Mirano. «Colpiscono i più vulnerabili, non se ne può più».
«La scusa per entrare è stata che l’acqua corrente aveva subito una contaminazione, una perdita di mercurio che poteva provocare delle intossicazioni - racconta la figlia - Una volta entrati hanno chiesto all’anziano di aprire i rubinetti e con un dispositivo hanno fatto annusare a mino padre un odore che chissà forse lo avrà anche un po’ stordito. Confermato falsamente che l’acqua fosse “contaminata” hanno chiesto a mio padre di staccare tutte le prese dal muro di tv e quant’altro. E gli hanno chiesto di prendere tutto l’oro e i contanti che aveva in casa e di metterlo in frigo perché non avessero subito contaminazioni. Poi gli hanno chiesto di andare di sopra a prendere altre cose. Al suo ritorno i due malviventi erano spariti insieme al bottino. Oro e 400euro in contanti, compresa la collana che aveva al collo».
CARABINIERI
Appena i ladri si sono dati alla macchia l’uomo accortosi della truffa ha immediatamente chiamato i Carabinieri. «Nonostante la disavventura e la perdita subita sono contenta che non gli abbiano fatto del male. Poteva finire molto peggio». Ennesimo caso quindi di truffa nelle case soprattutto di persone anziane che vivono sole, prede più vulnerabili e indifese. Qualche settimana fa si era tenuto un incontro sul Controllo di Vicinato insieme al Comandante della Polizia Locale Michele Cittadin, il Vicecomandante della Polizia Locale Stefano Sorato, il tenente Michelangelo Ciolini alla guida del Nucleo operativo radiomobile (Norm) e il referente provinciale dell'Associazione Controllo del vicinato Walter Codognotto, che avevano raccontato ai presenti quanti episodi di questo genere siano frequenti.
CONSIGLI
«Non finiremo mai di dirlo. Non si deve far entrare in casa nessuno - continua Martina Carraro - Le forze dell’ordine si muovono sempre in auto mai a piedi. Nel dubbio fate una telefonata al 112 e chiedete conferma. Questo episodio ha spiazzato tutti quanti. Sembrano banalità ma capita di continuo. Anche a mia madre era accaduto, ma insistendo io con lei quotidianamente raccontandole queste storie, non si è lasciata abbindolare e in una situazione analoga, questa volta avvenuta per telefono, ha fiutato la truffa e ha riattaccato».