Mestre. Omicidio Nardelli, i due cugini accusati del delitto: «Non ci siamo resi conto di essere stati così violenti, pensavamo fosse un ladro»

Lunedì 13 Maggio 2024 di Redazione web
Omicidio Nardelli, i due cugini accusati del delitto: «Non ci siamo resi conto di essere stati così violenti, pensavamo fosse un ladro»

MESTRE - «Non ci siamo resi conto dell'accaduto, abbiamo perso il controllo non sapevamo di essere stati così violenti».

Così oggi nell'udienza in Corte d'Assise a Venezia gli imputati hanno parlato della morte di Lorenzo Nardelli, il veneziano ammazzato dopo essere entrato per errore nel loro appartamento a Mestre, il 9 agosto scorso.

Il processo

I due, Radu Rasu e Marin Rasu, muratori moldavi di 32 e 35 anni, sono entrambi accusati del delitto, che si consumò all'interno dell'ascensore, dove la vittima aveva tentato inutilmente di rifugiarsi per fuggire. I due cugini hanno chiesto scusa e hanno ribadito ciò che hanno detto da subito: «Credevamo che fosse un ladro». In preda ai fumi dell'alcol, gli imputati hanno sempre sostenuto di aver scambiato Nardelli per un malvivente, ma la circostanza non ha fatto cambiare il capo d'accusa di omicidio volontario. Durante l'udienza, davanti al collegio presieduto da Stefano Manduzio, i due hanno risposto alle domande del Pm Stefano Buccini e degli avvocati di fiducia, Giorgio e Luca Pietramala. La prossima udienza si terrà il 20 maggio, quando ci sarà discussione e probabile sentenza.

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Ultimo aggiornamento: 17:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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