Portogruaro. Don Livio Tonizzo contro le baby gang: «Aggressioni in stile mafioso»

Sabato 11 Maggio 2024 di Marco Corazza
PORTOGRUARO Don Livio Tonizzo contro la violenza giovanile: "Bisogna reagire criticamente"

PORTOGRUARO (VENEZIA) - «Aggressioni ingiustificate con minacce stile mafioso per intimorire le vittime».  Don Livio Tonizzo, parroco di Santa Rita da Cascia a Portogruaro, non usa mezzi termini per ribadire quanto accaduto in città nei giorni scorsi quando una baby gang, composta da ragazzi minorenni e da uno poco più che diciottenne, se la sono presa con ragazzi poco più giovani di loro picchiandoli, danneggiando le loro biciclette e urinandogli addosso. «Per le vittime e per le loro famiglie un trauma che durerà per tanto tempo - ribadisce al Gazzettino don Livio -.

Un’aggressione ingiustificata con minacce, in stile mafioso, per intimorire i poveri malcapitati e possibilmente anche i loro genitori». 


CLIMA PREOCCUPANTE


«Non mi sembra si tratti di “baby gang" - precisa il sacerdote -, ma di un maggiorenne e di altri due minorenni non così “baby”, che sanno cosa stanno facendo per togliersi di dosso la noia e per cercare “pubblicità”. Una pubblicità negativa, che squalifica il quartiere di Santa Rita dove si vuole evidenziare la presenza del male che ci sta caratterizzando. Le conseguenze non sono trascurabili: si genera un clima di sfiducia e di paura nella gente che ha come effetto quello di chiudersi sempre più in casa. Si alimenta il sospetto verso gli estranei, soprattutto se stranieri, etichettati come criminali - aggiunge don Livio -. Nei casi di cronaca nera più gravi, la descrizione delle modalità degli atti di violenza e dei mezzi usati per delinquere può portare le menti più deboli e meno abituate a ragionare a imitare simili comportamenti, solo per noi, discutibili, come fossero fatti normali, scontati e, diciamolo, anche attraenti, per i meno ben intenzionati». 


«BISOGNA REAGIRE»


Per il parroco di Santa Rita la gang che ha colpito a due passi dalla chiesa potrebbe quindi giovarne finendo nei media. «È nostro dovere reagire criticamente di fronte a questi fatti per affrontare insieme non solo questo problema locale - sottolinea don Livio -, ma anche altri più gravi, collaborando per migliorare i rapporti interpersonali e condividendo momenti di aggregazione, discutendo, ascoltando e facendoci ascoltare. Alla stampa incombe un grande compito informativo che favorisca il senso civile della convivenza, un servizio che contribuisca con le agenzie educative presenti nel territorio a mettere in luce notizie e avvenimenti positivi di crescita e di responsabilità, altrimenti si rischia solo di allontanare la gente dalla vita politica e dalla partecipazione responsabile al bene comune. Ai genitori, oberati dai problemi familiari del lavoro e dei figli, l’invito a dedicare, se possibile, più attenzione ai loro problemi confrontandosi con altre famiglie, offrire alle nuove generazioni modelli di coerenza e di buon esempio alternativi rispetto allo stile arrogante e prepotente di questo periodo postpandemico e bellico, che inquina e disturba la serenità del nostro vivere quotidiano e restringe sempre più, fino all’asfissia, la speranza di un futuro migliore per tutti».
 

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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