Il Friuli Venezia Giulia è terzo in Italia per divorzi, crescono anche le seconde nozze. Ecco cosa sta succedendo

Saltano 1,8 coppie sposate ogni mille abitanti. In un caso su tre chi sceglie il matrimonio ne ha un altro alle spalle

Mercoledì 15 Maggio 2024 di Marco Agrusti
Il Friuli Venezia Giulia è terzo in Italia per divorzi, crescono anche le seconde nozze. Ecco cosa sta succedendo

Procedure più brevi per terminare definitivamente una relazione sancita e “benedetta” da un legame formale, di fronte alla legge. Volatilità sempre più alta di un istituto che non è assolutamente granitico. E nonostante si sia alzata l’età del “sì” più importante della vita, cambia poco: in Friuli Venezia Giulia crescono - e di molto - i divorzi. Allo stesso tempo, però, la regione vola a livello nazionale anche per quanto riguarda le seconde nozze.

 
COSA SUCCEDE

A certificarlo è l’Istat: «L’aumento dell’instabilità coniugale contribuisce alla diffusione delle seconde nozze e delle famiglie composte da almeno una persona che abbia vissuto una precedente esperienza matrimoniale, fenomeno che genera nuove tipologie familiari». E il fenomeno si fa sentire eccome in Friuli Venezia Giulia. Dati alla mano, infatti, la nostra regione si posiziona al terzo posto in Italia quanto a divorzi concessi ogni 100mila abitanti regolarmente sposati. Sono 317, nel dettaglio, le separazioni complete ottenute in base alle persone che rimangono invece coniugate.

E se si guarda invece al tasso di divorzio per mille abitanti, il Friuli Venezia Giulia è appaiato all’Emilia Romagna con 1,8 separazioni definitive ogni mille abitanti. Dato più alto del Paese appunto con la regione con capoluogo Bologna. Segno che ormai l’istituto del matrimonio è diventato sempre più volatile. In Friuli Venezia Giulia, infatti, si registra un aumento delle procedure del 9 per cento. 


IL DETTAGLIO

C’è però un altro fattore da tenere in stretta considerazione. Sempre in Friuli Venezia Giulia, infatti, si verifica un secondo fenomeno che vede il territorio primeggiare a livello nazionale. Abbiamo il (quasi) record di seconde nozze in cui almeno uno dei due “contraenti” era già stato sposato in passato. I matrimoni successivi al primo sono più diffusi nei territori in cui si registrano tassi di divorzio più elevati, ovvero nelle regioni del Centro-nord. Le percentuali più alte di matrimoni con almeno uno sposo alle seconde nozze sul totale delle celebrazioni si osservano in Liguria (34,5%), Friuli-Venezia Giulia (32,6%) e Valle d’Aosta (32,1%). Le incidenze più basse si rilevano, invece, in Basilicata (9,5%) e Calabria (10,9%). Significa che almeno in un caso su tre si tratta di matrimoni in cui almeno uno dei due novelli sposi ha alle spalle un precedente matrimonio. Considerando i divorzi per 1.000 abitanti, a livello nazionale l’indicatore è pari a 1,4, stabile rispetto all’anno precedente. La variabilità territoriale va riducendosi e si assiste a una progressiva convergenza tra i livelli registrati nel Nord e nel Mezzogiorno. A livello regionale, in cima alla graduatoria ci sono Liguria e Sicilia (entrambe con un valore dell’1,6 per mille, e come detto il Friuli Venezia Giulia è terzo) mentre il valore più basso è quello della Provincia Autonoma di Bolzano (1,0 per mille).
Nel 2022 le seconde (o successive) nozze sono state 42.918, finora il valore più alto mai registrato (la quota sul totale dei matrimoni è del 22,7%). Tale percentuale solo nel 2020 era stata più elevata (28,0%) ma tale circostanza si verificò in realtà come conseguenza di una congiuntura sfavorevole che fece contrarre in modo più deciso i primi matrimoni e, all’interno di questi ultimi, quelli religiosi. L’aumento delle seconde nozze è del 12,9% rispetto al 2021, del 13,1% rispetto al 2019. La tendenza all’aumento, quindi, appare confermata mentre gli effetti congiunturali della pandemia risulterebbero superati.

Ultimo aggiornamento: 17:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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