PORDENONE - «Sono gli strumenti migliori che abbiamo. E spesso riescono a risolvere situazioni critiche in maniera migliore, più rapida e più efficace». Sono le parole con le quali il vicesindaco Alberto Parigi ha annunciato l'arrivo di nuovi educatori di strada. Perché la strategia del Comune è chiara: vanno sicuramente bene i presìdi di polizia, inclusi quelli garantiti dai vigili urbani, ma se ci si deve confrontare con ragazzini "terribili" allora si deve provare a fare qualcosa di più. Parlare, insegnare, educare. Non solamente reprimere. E nel nuovo provvedimento, oltre ai rinforzi, c'è anche la mappa dei luoghi nei quali gli educatori di strada saranno "smistati".
IL PUNTO
Il Comune, su decisione del vicesindaco e assessore alle politiche giovanili Alberto Parigi, ha potenziato il servizio degli educatori di strada. Gli operatori incaricati dall'ente locale per monitorare in città il disagio giovanile sono infatti aumentati da sei a dieci. Parigi nei giorni scorsi li ha voluti incontrare per fare il punto sul loro operato ed eventualmente affinare gli interventi. Presenti alla riunione anche la polizia locale e il personale comunale delle politiche giovanili. «Gli educatori - spiega il vicesindaco - svolgono un lavoro prezioso e silenzioso di contatto e coinvolgimento dei ragazzi nei luoghi informali di ritrovo come strade e piazze.
LA MAPPA
Il Comune ha dato il compito agli educatori di muoversi in città a seconda delle esigenze. Al momento ruotano tra Vallenoncello, Villanova, Torre, i poli di via Pontinia e largo Cervignano e in centro città. Entrano in contatto con centinaia di ragazzi in varie fasce orarie, mattino, pomeriggio e sera.
«Sia gli educatori sia la polizia locale riferisce Parigi ci hanno riportato quanto ci aspettavamo e cioè la fotografia di una situazione giovanile cittadina complessivamente positiva e sana, con problematiche limitate a casi isolati. Siamo comunque consapevoli che il disagio giovanile non va sottovalutato e che può sempre emergere, tanto che lo monitoriamo e interveniamo costantemente proprio tramite gli educatori, ma non solo. Naturalmente tutti sono chiamati a fare la propria parte, dalle scuole alle famiglie».
Per accrescere l'efficacia dell'azione degli educatori, il vicesindaco ha dato loro mandato di stringere una collaborazione ancora più forte con i dirigenti scolastici, nel rispetto delle competenze di ciascuno. Che, nel caso degli educatori, afferisce per definizione ai luoghi e alla vita extrascolastica.