VENEZIA - A insospettire gli agenti della Polstrada di Mestre la faccia da bambino del conducente. Di qui la decisione di fermare e controllare quella Lancia Y10 affiancata in tangenziale verso l’una dell’altra notte. La paletta dell’alt in corrispondenza dello svincolo della Miranese. Patente e libretto. Doppia sorpresa per i poliziotti che non si erano per nulla sbagliati. Al volante, infatti, M.R., di appena tredici anni, e al suo fianco niente di meno che un ricercato. Entrambi nomadi domiciliati in un campo di Trento stavano viaggiando su un'auto intestata a un sinti residente nel "villaggio" di via del Granoturco a Favaro.
Il minorenne è stato affidato al padre, l’utilitaria è stata posta sotto sequestro, mentre per il passeggero si sono spalancate le porte del carcere di Santa Maria Maggiore. Si tratta di Matteo Olivieri, 19 anni, sul cui capo pendeva un ordine di carcerazione esecutivo, emesso dal Tribunale dei minori di Trento. Deve scontare un anno di reclusione per furto, reato commesso nella stessa città trentina.
Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 17:08
© RIPRODUZIONE RISERVATA Il minorenne è stato affidato al padre, l’utilitaria è stata posta sotto sequestro, mentre per il passeggero si sono spalancate le porte del carcere di Santa Maria Maggiore. Si tratta di Matteo Olivieri, 19 anni, sul cui capo pendeva un ordine di carcerazione esecutivo, emesso dal Tribunale dei minori di Trento. Deve scontare un anno di reclusione per furto, reato commesso nella stessa città trentina.
