PORDENONE - Un detenuto non voleva andare ai domiciliari con il braccialetto elettronico perchè era convinto che il dispositivo fosse collegato a una catena. Una catena che gli avrebbe impedito di girare liberamente in casa. Ma adesso Yassine Aloua, 30 anni, originario di Casablanca, ha capito che non è così e il suo legale, l’avvocato Massimo Cescutti, ieri ha potuto rinnovare al giudice Eugenio Pergola la richiesta di applicare la misura degli arresti domiciliari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Quel braccialetto ha la catena»
Giovedì 29 Settembre 2016
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